10/01/2013 Closer: la storia di 4 coglioni…alla fine forse 3
Adesso non diciamo la cazzata che in amore e in guerra tutto è permesso. Ma col cavolo.
Non mando sprecata una storia, specialmente quando mi rimane almeno un po’ impressa, magari solo perché mi lascia addosso un pizzicorio che non riesco a mandar via, una sensazione di urto selvaggio difficile da scacciare.
E’ una storia che si svolge a Londra. Londra è una città grandissima, piena di gente di tutti i tipi. Piena di strade affollate, e negozi, e locali, e insidie. Milioni di persone. E tu hai possibilità infinita di incontrare chiunque. Ma le 4 persone che vivono in questa storia, si muovono in uno spazio piccolissimo, stretto e claustrofobico. Sono sole e sempre tra di loro. Sono in 4, solo in 4, e non c’è via d’uscita. E’ un circolo vizioso. Prima si amano, o dicono di amarsi, poi si tradiscono. Si mentono e si dicono la verità. Si lasciano e ritornano, quindi si riprendono, per lasciarsi di nuovo. Si perdonano e si odiano per sempre. Prendono decisioni e ne sembrano convintissimi, e immediatamente dopo vacillano per tempi infiniti, ci ripensano e tornano indietro ostentando altrettanta convinzione.
L’unica cosa certa è che cadono. E una volta caduti non si rialzano, e finiscono per restare da soli e per essere tristi.
E la storia si ripete in modo banale, noioso e ripetitivo, come la tristezza. E alla fine anche te che sei lì e li guardi pensi che non ci sia via d’uscita, che continueranno così per tutta la vita e la storia non finirà più.
Ma alla fine, Dio sia ringraziato, una di loro, Alice, alla fine si sganascia i maroni. Si dice: E che palle! ma chi cazzo me lo fa fare? Il mondo è enorme, pieno di possibilità…perché devo restare con sti tre stronzi a farci del male a vicenda senza mai essere felice? Perché sono innamorata? Mah, innamorata…amare chi ti ferisce è solo un giochetto malato. Sai che ti dico? Che si fottano, io me ne vado.
Questo per dire giusto una manciatella di cose:
1. niente e nessuno ti aspetta per sempre, specialmente se sei un coglione;
2. in ogni momento sei libero di andartene, anche se sei un coglione;
3. se non hai cura delle cose importanti, sei un coglione.
Tag:amore, cinema, clive owen, closer, coglione, coppia, film, jude law, julia roberts, Londra, natalie portman, tradimento, tristezza
Permalink # larosaviola said
quanto non mi è piaciuto questo film! Poi io sono anti-JuliaRoberts!
Permalink # theselbmann said
hahaha cos’è un altro movimento politico! 😀
Permalink # larosaviola said
non la reggo! 😀
Permalink # icittadiniprimaditutto said
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Permalink # crimson74 said
che sia una minchiata, lo si deduce fin dalla lettura della sinossi sul retro del dvd…
Permalink # theselbmann said
non dirmi che hai anche il dvd! 😀
Permalink # clohe00 said
beh a me non è dispiaciuto, nonostante faccia parte anch’io del fan club anti-roberts 😐
In effetti il senso di claustrofobia è proprio ciò che doveva passare questo film e direi che ci riesce alla grande. Poi va beh, personaggi un pò stereotipati ma tutto sommato almeno la maggior parte divertenti. Sarà che a me le persone turbate fanno divertire, però solo nei film 😐
Permalink # theselbmann said
a me le persone turbate mettono ansia.. forse perchè ho paura di diventare turbata anch’io o forse perchè lo sono già! maledetta pippa mentale!
Permalink # crimson74 said
No, fossi matto… m’è capitato tra le mani… 😀
Permalink # Ari said
Ecco quale è il tuo problema con questo film, che ti turba.
Permalink # theselbmann said
no, mi fa incazzare
Permalink # karina890 said
Adesso ho capito perché Closer non è piaciuto. Peccato: la musica del trailer era bella, da come l’avevano messa giù sembrava tutt’altra cosa…
Permalink # theselbmann said
ma forse sono io che non capisco….la musica in effetti è bellissima