22/01/2014 American Horror Story – Asylum
In Cina hanno un programma di recupero per rieducare gli omosessuali ad una sana eterosessualità. E qualcuno pensa che sarebbe una cosa utile, in generale, non solo in Cina.
Poi esistono persone che pensano che sia meglio cancellare la Giornata della Memoria.
E ancora, ci sono suore che malmenano bambini e ci sono preti pedofili. Ma quelli non vanno rieducati ad una sana sessualità. Non so perché.
Ci sono persone che coprono le atrocità altrui per convenienza personale o per paura.
Tutte queste cose e cose ancora peggiori le racconta American Horror Story – Asylum, che poi sarebbe la seconda stagione della fortunata serie americana che parla di cose orrende e schifose, inquietanti e paurosissime. La prima stagione si svolgeva in una casa maledetta, la famosa casa maledetta. Questa seconda ha luogo negli ani 60, in un manicomio gestito da una suora raggelante, insieme a un dottore ex nazista sessualmente ipodotato.
Questa stagione la sto guardando di corsissima, perché la terza è già uscita e mi dicono che sia fantasmagorica e nettamente superiore alle prime due. Quello che mi piace da morire di questa serie è la capacità sapientissima di riassumere tutto ciò che l’uomo teme da sempre, dalla notte dei tempi, ma con un occhio contemporaneo e rendendo omaggio alle grandi storie horror di tutti i tempi e soprattutto al cinema horror cult. La serie riassume tutto. Tutti i collegamenti malati che la nostra mente produce, tutto quello che non osiamo dire e non osiamo ammettere. Questo è l’horror in generale, solo che c’è modo e modo di farlo, l’horror. E queste horror stories sono fatte particolarmente bene, probabilmente perché sono americane. Gli americani fanno bene tutto, dagli hamburger alla birra alle storie horror.
Attenzione perché qui faccio spoiler. Poi non vi lamentate.
In genere amo aspettare per vedere come finirà una serie, anche perché il finale della prima stagione mi ha sorpreso tantissimo, ma ho avuto bisogno di leggermi un brevissimo spoiler per sapere almeno che l’eroina, Lana, giornalista lesbica internata nel manicomio per venire rieducata, un po’ come in Cina oggi, alla fine si salva. Non potevo sopportare di non saperlo, era troppo brutto. Meno male, cazzo. Daje, Lana!
Tag:america, american horror story, asylum, horror, LGBT, serie tv, televisione, usa
- 8 comments
- Posted under Essere al Cinema, Essere emozionati
Permalink # Clohe said
me l’hanno consigliata in dieci, ma nessuno mi aveva ancora convinta. Lo metto in download immediatamente :O
Permalink # theselbmann said
eeeh io te la consiglio vivamente, dai mettiti al paro che mi raggiungi e commentiamo insieme la terza haha
Permalink # Scott Pilgrim said
Le prime due molto belle, la terza purtroppo mi sta sembrando un po’ confusionaria, non a livello di linearità, ma perché ci vedo un po’ troppe soluzioni di comodo per mandare avanti la storia.
Permalink # theselbmann said
ah vedi interessante avevo ricevuto recensioni che mi dicevano che era nettamente superiore alle altre due!
Permalink # kisal said
Capisco di cosa parli, è un horror veramente fatto bene… avevo iniziato a guardarla, ma il tempo di stare lì davanti alla tv e quello per scaricare il tutto mi manca davvero…
Ho adocchiato un episodio di Asylum, ma avevo visto grandi cose della prima. Terza ancora non pervenuta.
Dovrei darmi una regolata seria per mettere ordine in quel che avevo visticchiato disordinatamente 🙂
Grande recensione.
Si vede il cuore 😀
Permalink # theselbmann said
🙂 grazie cara e veditelo perchè è fico! vediamo di mettere su un gruppo di ascolto per la terza stagione! haha
Permalink # In Bocca Al Lupo Express said
Interessante… magari la provo. Una segnalazione da professorino stile Marcie: un occhio, senza apostrofo.
Permalink # theselbmann said
mi sto vergognando come una ladra!