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theselbmann

Jean de Santeul aveva ragione. E anche Eddie Murphy. E anche Charles Darwin.

Tag Archives: lavoro

giovane precario

Lotto. Fondamentalmente perché ho bisogno di credere che un giorno avrò persino dei soldi messi da parte, che è una cosa che ti dà quel minimo di sicurezza, non come Paris Hilton ma insomma…una piccola sicurezza.

Mi dispiace parecchio per la mia generazione. Tutti dicono che siamo stati viziati, che abbiamo avuto il motorino e il cellulare e l’Erasmus e quindi mo basta, troppo. Se così fosse, se veramente ci avessero cresciuto nella bambagia, vi assicuro che la stamo a scontà tutta. Con gli interessi. Tolti quelli che ce la fanno, che non è che siano proprio tanti, mediamente stamo nela mmerda. Pure chi lavora, che non sta a casa a guardasse Uomini e Donne. Sta me la mmerda pure lui.

La cosa fondamentale che un nato negli anni 80 deve ricordare è che il denaro è una cosa volgare. Il denaro è da cafoni. E’ molto meglio formarsi, imparare, fare esperienza, mettersi alla prova, farsi le ossa. A 50 anni avremo delle ossa bellissime e parleremo 32 lingue, avremo cambiato 64 lavori e avremo grande esperienza. E li pippi? No, li pippi no. Avremmo dovuto a suo tempo andare dai grandi potenti e chiedere: scusa ma i pippi?

Lo dovrebbero chiedere tutti.

Il praticante dello studio legale, il dottorando senza borsa, il tirocinante senza rimborso spese né buoni pasto, il collaboratore a prestazione occasionale che va occasionalmente tutti i giorni in ufficio, l’aspirante psicologo che va quotidianamente in clinica a lavorare, il wannabe architetto, l’apprendista stregone, il vice ultima ruota del carro quasi impiegato.

Proporrei l’istituzione della Giornata dei Pippi, quella in cui tutti quelli che lavorano senza prendere manco un buono pasto si recano dal capo e dicono: #scusamaipippi?

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career

Di norma un test mi piace solo quando dà un risultato soddisfacente, cioè quando mi dice quello che già so o che desidero mi dica.

Ad esempio, oggi ho fatto un test sulla carriera, una cosa che io personalmente non ho. La domanda del test era: quale carriera dovresti avere? Il che implica che tu non ne abbia una o ne stia percorrendo una sbagliata, di qui il senso del verbo al condizionale. Non avevo certo bisogno di un test per scoprire la cosa che mi piace fare. Scrivo questo post perché anche voi possiate trarne il beneficio onanistico che ne ho tratto io, che mi ha fatto stare bene per quei 3/4 minuti successivi al risultato del test.

FAI IL TEST!

Non so che lavoro facciate, o quale sia l’attività che vi piace, al di là di quello che fate, ma ditemi se questo test è rivelatore! Per me lo è stato.

p.s. il mio risultato è questo:

writer

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Si tratta di una manciata di giovanotti piuttosto bruttini. Quello che canta è anche sul mozzarelloso e semicorpulento, come gli americani sanno essere dopo una vita passata a spalmare burro di arachidi su mosci toast mattutini. Probabilmente non mi sarei invaghita di questi scoppiati se non avessi eletto Pull & Bear a mia nuova catena di abbigliamento preferita. Sebbene le taglie si addicano più alla pubertà che non all’età adulta, non mi rassegno. La cosa migliore del fare shopping parsimonioso da Pull & Bear è usare Shazam mentre esplori i capi esposti.

Un giorno mi capitò di imbattermi in una canzone dei Surfer Blood.

Surfer-Blood-PR-2010

Mi sono subito affiliata ai simpatici giovanotti. Ho bisogno di qualcosa di nuovo da ascoltare per appropinquarmi al difficile periodo di merda che mi aspetta al varco dopo la decerebrata pausa di Halloween e del ponte di Ognissanti. Ho bisogno di sentire nelle cuffie qualcosa che mi faccia pensare che non sto veramente camminando su un marciapiede sporco di sputi e merda di cane.

Ho bisogno di pensare che mi sto recando a piedi o in bici verso un ufficio casualmente adagiato sulla spiaggia di San Diego, e che più tardi forse berrò qualcosa sul mare al tramonto. Ho bisogno che mi arrivi qualche schizzo di sangue di surfista qui, fino in Italia. 

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